Report Terza Giornata 9 ottobre 2020
Report Terza Giornata 9 ottobre 2020
Anche la giornata conclusiva di IGF Italia 2020 ha visto numerosi temi in agenda, analizzati e illustrati da personalità dei mondi istituzionale e imprenditoriale tra i più qualificati del panorama nazionale.
Un approccio strutturato - quello di IGF Italia - e finalizzato alla comprensione di quale direzione seguire affinché il processo di digitalizzazione – già avanzato – possa diventare sempre di più elemento di valore per un’evoluzione reale.
Scongiurando – soprattutto sui temi etici che riguardano i diritti e le libertà del cittadino – il rischio di ottenere un effetto contrario a quello in premessa: involutivo.
La pandemia – come è ovvio - ha avuto conseguenze limitative su tutti i cittadini, i risvolti però, sono stati asimmetrici, in quanto riferiti a un contesto purtroppo ancora caratterizzato da accentuate disuguaglianze sociali ed infrastrutturali.
Nel periodo del lockdown, ad esempio, molti studenti – non essendo sostenuti dalla banda larga – hanno riscontrato enormi difficoltà di accesso alla didattica a distanza.
Il Covid è stato dunque, in questo senso, una cartina tornasole: la tecnologia dovrebbe consentire a chi è rimasto indietro di accorciare la distanza da coloro che sono stati più fortunati. Essa può spostare i flussi di ricchezza. Il diritto d’accesso a internet è un diritto sociale ma anche un dovere dello Stato, per questo quello dell’inclusione è un tema imprescindibile. La strada della solidarietà può portare a una maggiore uguaglianza e anche a una nuova riorganizzazione sociale.
Bisogna sfruttare la digitalizzazione per la rimozione degli ostacoli economici e sociali consentendo il pieno sviluppo della persona, garantendo uguali diritti.
Il caso della didattica a distanza e delle difficoltà riscontrate da molti studenti certifica che, in questo senso, c’è ancora molto da fare, come hanno provato ad illustrare la sessione “Internet, stato di necessità, uguaglianza sostanziale”, organizzata e moderata dalla professoressa Giovanna De MInico dell’Università di Napoli Federico II, la sessione dedicata al programma LAW (Laboratorio di Accessibilità Web) dell’Università di Genova, dedicato proprio alla fornitura di servizi accessibili.
Sooprattutto, la sessione “Internet è un diritto per tutti in Italia?” ha trattato diffusamente questi temi, con l’intervento di Andrea Sammarco, Vice Segretario Generale di Unioncamere, Daniel De Vito, Capo Segreteria Tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonio Romeo, Responsabile Nazionale, della Rete Punti Impresa Digitale e Marco Bellezza Amministratore Delegato, Infratel.
Un tema intrecciato a quello dell’inclusione e ampiamente trattato nel corso di questa terza giornata è sicuramente quello dell’identità digitale.
Altro obiettivo per il quale è richiesto uno sforzo importante ed è definito dalla possibilità per gli utenti di poter frequentare, in sempre maggiore sicurezza, lo sconfinato universo del web.
A riguardo è da segnalare il panel mattutino “Identità Digitale e Certezza nella Rete” al quale hanno partecipato Stefano Arbia, Responsabile del progetto SPID, per l’AGID - Agenzia per l'Italia Digitale, Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, Francesco Paorici, Direttore AGID e Marco Maceroni del Ministero per lo Sviluppo Economico, che si sono interrogati sul potenziale e sui possibili rischi legati a questa pratica, che promette di snellire notevolmente processi burocratici e non solo. È fondamentale che la politica possa mettere in campo azioni integrate e sostenibili di sostegno alle principali filiere economiche e che il digital possa essere la vera marcia in più per tutti quegli imprenditori e cittadini che hanno il diritto di accedere a una serie di servizi forniti da uno Stato moderno, innovativo e, appunto, digitale.
Sono stati apprezzati infatti anche i grandi vantaggi – ancora di più in fase di lockdown tanto dai venditori quanto dagli acquirenti– che questa pratica rivesta nell’e-commerce: un bicchiere non del tutto pieno però, perché la crescita esponenziale di questo segmento di vendita è direttamente proporzionale ai rischi legati alla tutela della privacy di chi, in rete, valuta e perfeziona acquisti: servizi che sono pagati attraverso il denaro corrente ma anche con la cessione di dati sensibili che devono, necessariamente, essere trattati – nel rispetto e nella tutela della privacy del detentore – ai sensi di una normativa in continua evoluzione e che ci obbliga alla riflessione rispetto alla governance dei dati. I dati, quelli personali in particolar modo sono infatti ormai vera e propria valuta all’interno di certi circuiti.
Tutto questo in un tessuto dinamico, di cui - secondo un’indagine di Infocamere svolta sul mercato italiano – fanno parte circa 6 milioni di imprese: un numero importante, per 3 milioni composto da micro aziende e, per questo, difficile da raggiungere in maniera capillare; come discusso durante la sessione dedicata: Privacy ed e-commerce”, a cura dell’Associazione Italiana Commercio Elettronico (AICEL).
Per questo è importante rammentare il tema legato a fiducia e sicurezza che è stato affrontato in ogni sua declinazione: in merito a quella personale, ad esempio, si è parlato di svantaggi e vantaggi delle esistenze videosorvegliate (ogni giorno siamo ripresi mediamente da 80 telecamere, l’Italia è uno dei paesi che ne ha di più) che ognuno di noi, quotidianamente, vive, come hanno discusso esperti e ricercatori provenienti dalle Università di Roma, Milano e Torino nella sessione “Videosorveglianza, sicurezza e protezione dei dati nelle città”.
In relazione ai temi della fiducia e della governance va inoltre citata la discussione sulla sovranità digitale e i GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft) e del grande condizionamento che questi esercitano nella politica e nelle nostre vite, rispetto alla quale noi cittadini dovremmo esigere risposte, sollecitando la politica ad emanare regolamentazioni.
In questa direzione si muove ad esempio il Digital Services Act, in discussione presso la Commissione Europea con l’idea di rendere le piattaforme responsabili per i contenuti che veicolano, ma anche, più in generale, ad adottare nuove regole per il mercato che aprano una effettiva possibilità di contendere i settori in cui le piattaforme sono ormai dominanti e in cui l'effetto rete rende quasi impossibile la creazione di alternative. In questo panorama Germania e Francia si sono anche mosse autonomamente per creare standard per l'infrastruttura cloud (Gaia-X) che evitino il lock-in da parte dei vendor dominanti, per questo c’è da domandarsi che direzione voglia prendere l’Italia, tenendo conto che il software libero e gli standard aperti rappresentano lo strumento perfetto per la variegata diversità, ma anche la frammentazione, dell'industria europea.
Parlando di industria ritorna il tema della sostenibilità, ormai un cardine nell’ambito dell’agrifood: oggi più di ieri.
In questa direzione, ad esempio, si muovono i consorzi di tutela necessari sia per disciplinare le differenti produzioni sia per la promozione della filiera agroalimentare nei mercati nazionali e internazionali.
In tali processi il ruolo della tecnologia e dello sviluppo di una virtuosa cultura digitale sono di importanza fondamentale, come ci è stato ricordato dal panel “Sostenibilità nell'ambito della Filiera Agroalimentare”.
L’ultima sessione plenaria è stata invece dedicata alla condivisione dei dati raccolti dalla Nazioni Unite e presentate da Vincenzo Aquaro, Chief of Digital Government at United Nations - DESA - Public Institutions and Digital Government e che ci hanno restituito il quadro globale relativo all’e-government, che ha sottolineato ancora una volta le lacune del nostro paese in termini di infrastrutture e capitale umano dedicate alla digitalizzazione e alle relative competenze.
A conclusione della giornata e dell’intero evento invece, il panel con i diversi stakeholders dell’ Internet Governance Italiana, che moderati da Francesco Pirro di CONSOB, hanno avuto il compito di tirare le somme su questa rassegna, cercando di immaginare scenari e sviluppi futuri. Sono infatti intervenuti relatori e relatrici di questa edizione ma anche ospiti d'eccezione che ricordiamo: Emanuela Girardi (PopAI), Monica Palmirani, Docente dell’ Università di Bologna, Guido Scorza membro dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Giovanna De Minico Docente dell’Università Federico II Napoli, Alessia Sposini del Comitato di Youth IGF Italy, Andrea Sammarco, Vicesegretario di Unioncamere nazionale, Cesare Avenia Presidente di Confindustria Digitale e Paola Generali, Presidente di EDI Confcommercio nazionale.
Sotto i migliori auspici dunque e con la speranza di una situazione migliore per la salute e il benessere di tutti, non ci resta che aspettare #IGF2021!